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REIKI

Pubblicato il 10/10/2017 Articoli

REIKI

REIKI è una parola giapponese composta da due sillabe REI e KI. REI significa “Energia Vitale Universale” KI significa “Energia Individuale, che scorre nel Corpo”.

Come si svolge una seduta Reiki

L’operatore Reiki avvicina o appoggia le mani sul corpo del ricevente, in modo che l’energia vitale universale possa fluire naturalmente nelle aree del corpo che più ne hanno bisogno. Per ricevere un trattamento Reiki non è necessario spogliarsi, vengono toccati delicatamente diversi punti del corpo, dalla testa alle gambe, focalizzandosi sui centri energetici del paziente stesso (chakra), e sui siti di dolore o disagio.

A differenza di altri metodi, il Reiki non comporta l’utilizzo di pressione, massaggio, sfregamento o strumentazione. Il Reiki può essere praticato anche come auto-trattamento (self-help). È indicato soprattutto nelle professioni di aiuto, per chi lavora nei servizi sociosanitari, ed è utilissimo anche per prevenire fenomeni di burnout, mancanza di motivazione e stress da lavoro.

L’energia REIKI viene spesso confusa con la PRANOTERAPIA, ma c’è una netta distinzione da fare: la Pranoterapia si basa sul concetto che il corpo umano sia un campo energetico attraverso il quale scorre il prana o energia vitale allo scopo di eliminare i blocchi e far ricircolare l’energia vitale, per fare questo l’operatore cede la propria energia in eccesso.

Il Reikista, pur basandosi sullo stesso principio e sull’imposizione delle mani, non cede la propria energia, ma è un semplice canalizzatore dell’energia universale.

Il Reiki, non è da considerarsi una cura, né tanto meno un farmaco; si diventa operatori in seguito a dei corsi teorico-pratici, durante i quali oltre a conoscere i flussi energetici, il loro percorso e interdipendenza con gli organi e sistemi del corpo umano, ci si sottopone ad un profondo lavoro di consapevolezza che richiede un intenso stimolo all’evoluzione personale. GLI OPERATORI sono semplici esseri umani con i loro problemi, le loro difficoltà che HANNO SCELTO DI OCCUPARE PARTE DEL LORO TEMPO NEL DARE SOLLIEVO, ad un altro essere umano. Alcune persone scelgono di diventare operatori Reiki perché avendo già attraversato il calvario della malattia, e riscontrato su di sé ottimi benefici dai trattamenti energetici, sentono una spinta interiore, un vero e proprio desiderio, di sollevare il prossimo per quanto possibile, dalla sofferenza.

TUTTI RICEVONO BENEFICIO DAL REIKI, anche gli scettici, inoltre nessuno viene plagiato o sottoposto a strani riti o torture mentali. Il Reiki, come principio universale, non infonde false speranze né professa religione alcuna, ma ne rispetta, di ognuna, l’essenza basata sull’Amore e sulla Fratellanza.

Il Reiki e la fisica quantistica

Secondo Albert Einstein, “tutta la materia del’Universo non è altro che energia solidificata, con una frequenza vibrazionale minore rispetto alla costante velocità della luce al quadrato”. Quindi l’energia e la materia si differenziano solamente per la loro frequenza vibratoria. Il corpo umano, nel suo aspetto materiale, non è altro che un agglomerato di frequenze vibrazionali, che interagiscono tra loro, attraverso delle reazioni biochimiche, attraverso l’interscambio di informazioni tra energie con frequenze diverse.
Ogni massa fisica si distingue dalle altre per la struttura della sua frequenza energetica. Ad esempio avremo il Fegato con una sua frequenza vibrazionale, che raccoglie cellule di uguale frequenza, determinando la forma della sua stessa massa.

Lo stesso discorso vale per tutte le parti del nostro corpo quali: Ossa, Muscoli, Organi, Visceri, Fluidi. L’ OPERATORE REIKI seguendo il principio dell’influenza vibrazionale, RIESCE A RIPORTARE LE FREQUENZE DEL RICEVENTE ALLO STATO DI BENESSERE ORIGINARIO. Nel caso specifico del Reiki una delle principali leggi della Fisica Quantistica enuncia che: “una frequenza energetica maggiore, che entra in contatto con una frequenza energetica minore, influenza la condizione vibrazionale dell’energia più piccola”.

Il Reiki negli ospedali

Il Reiki affianca la terapia convenzionale in numerosi centri ospedalieri di tutto il mondo.

In USA:

  • Tucson Medical Center (TMC) – Arizona. Dal 1995 si eseguono trattamenti Reiki ai pazienti nei loro letti, per opera di volontari. Il Reiki si è diffuso prima in Oncologia e poi gradualmente anche negli altri reparti.
  • Portsmouth Regional Hospital – New Hampshire. Reiki offerto sistematicamente come servizio per i pazienti del reparto di Chirurgia dell’ospedale, da parte di 20 membri formati al Reiki. Più di 400 pazienti hanno ricevuto trattamenti pre o post operazione dal 1997 ad oggi.
  • California Pacific Medical Center – North California. È uno dei più grandi ospedali della California. Al suo interno usa molte medicine complementari, tra cui Reiki.

In Svizzera:

  • alcune assicurazioni e casse mutualistiche rimborsano i trattamenti di Reiki. Da citare Group Mutuel, Intras, Swica, La Caisse Vaudoise, Supra.

In Italia:

  • il Reiki viene effettuato ai pazienti secondo tariffario del S.S.N. al Centro di Medicina Psicosomatica dell’Ospedale S. Carlo Borromeo di Milano, all’Ospedale Versilia dell’Azienda Sanitaria della Regione Toscana ed al Policlinico di Roma. Vi è da segnalare inoltre la significativa esperienza del C.O.E.S. (Centro Oncologico Ematologico Subalpino) dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni Battista di Torino Ospedale Molinette.

 

 

(Fonte www.scienzaeconoscenza.it)