Per posizioni invertite, si intendono tutte quelle asana (posizioni) dove il bacino è più alto rispetto alla testa.
Secondo i testi sacri di Yoga, Chandra (luna) è localizzata nella testa (ipotalamo) e Surya (sole) nel plesso solare (addome). Secondo le indicazioni dell’ Hatha Yoga, solo invertendo questo processo di alto/luna – basso/sole, capovolgendo perciò il corpo, viene rallentato il processo di invecchiamento.
Si dice che Sirsasana (posizione sulla testa) è il re delle asana, e Sarvangasana (posizione della candela) è la regina delle asana.
Ma ci sono tantissime posizioni invertite per prendere poco alla volta confidenza con queste e che hanno molti benefici (es. setu bandhasana, uttanasana, adho mukha svanasana ecc.)
Le posizioni invertite rivestono una grande importanza nella pratica dello hatha-yoga; innanzitutto permettono di invertire l’azione della gravità sul nostro intero organismo, favorendo il ritorno venoso ed eliminando i ristagni nelle gambe e negli organi addominali ed apportando un ricco afflusso di sangue ossigenato al cervello; inoltre effettuano una stimolazione del sistema endocrino e linfatico, contribuendo in tal modo a regolarizzare il metabolismo e ad attivare il sistema immunitario.
Ma oltre a questi aspetti fisici, le posizioni invertite ci aiutano a sconfiggere LE NOSTRE PAURE.
Le emozioni, tra cui la paura, sono normali a meno che non ci limitano la vita, se diventano più forti di noi e se non si prende consapevolezza del motivo che le scatenano, possono crearci problemi personali e sociali.
La paura è sicuramente tra le emozioni, quella che ci limita di più.
Il modo per affrontare la paura è sviluppare il coraggio e le asana invertite sono un ottimo strumento.
Sicuramente non siamo abituati a vivere a testa in giù, è apparentemente anti-fisiologico (anche se analizzando bene, la VITA avviene attraverso una posizione invertita, poiché il bambino viene al mondo dalla testa) e per di più forse quando eravamo piccoli e tentavamo di andare a testa in giù ci siamo sentiti dire “non lo fare, ti va il sangue al cervello e muori”; oggi da insegnante che ha studiato e da praticante che ha sperimentato sorrido di questa affermazione ma mi rendo conto quanto possa aver influenzato la mia vita.
Ero a scuola di formazione insegnanti quando per la prima volta dovetti sperimentare SIRSASANA. Ovviamente fu con il sostegno dell’insegnante e mi ricordo bene la sensazione di non sentire il corpo, non sentivo dove stava, sentivo solo la testa appoggiata a terra e lui che mi teneva le gambe … gli dissi “non lasciarmi”.
Una volta diventata insegnante di yoga, che sicuramente sapeva tutto sulle posizioni invertite, benefici, controindicazioni, come entrarci, ho dovuto lavorare attraverso la pratica personale. Questa mi ha aiutata a sconfiggere la paura di andare a testa in giù e di conseguenza migliorato la mia vita su molti aspetti.
Un magnifico percorso di presa di coscienza non solo nell’aspetto fisico e propriocettivo …. poiché finalmente riuscivo a sentire il mio corpo anche a testa in giù, padrona di controllarlo e indirizzarlo ma anche di presa di coscienza delle mie paure e del loro significato nascosto dietro la paura di cadere.
E finalmente anche in sirsasana potevo godere dello yoga, ovvero di quello stato di rilassamento, di non mente.
Tengo molto a dire alle persone che entrano in sala per praticare che lo yoga non migliora solo il nostro benessere fisico ma anche la nostra vita, attraverso tutti i suoi strumenti, non solo le ASANA.
CORAGGIO etimologicamente viene da cuore … apriamo il cuore alla vita e affidiamoci ad essa, ne sa più di noi e non sbaglia mai 😉